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Image Credit © Neem London

Audit di sostenibilità e analisi del marchio Neem London

Neem London è un marchio britannico di abbigliamento maschile fondato nel 2021, focalizzato su capi a basse emissioni di carbonio realizzati principalmente con materiali biologici, riciclati e certificati. Il brand pone grande attenzione all’analisi del ciclo di vita (LCA), alla produzione europea, alla trasparenza della filiera fino al Tier 4 e all’utilizzo di lana merino certificata ZQ.

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Approfondimenti Loopli

Neem London è una potenza nella scienza dei materiali, mascherata da marchio di abbigliamento maschile. Grazie all’utilizzo di miscele di cotone riciclato al 50 % e lana merino certificata ZQ, il brand dichiara un’impronta di carbonio nettamente inferiore alla media del settore, pari a soli 2,91 kg di CO2e per camicia. L’impegno verso la trasparenza dello Scope 3 è raro: le emissioni vengono tracciate fino all’origine agricola e i fornitori sono dichiarati fino al Tier 4, dimostrando un livello di trasparenza nella filiera che pochi concorrenti eguagliano.

Esiste tuttavia un divario di fiducia sul fronte della governance sociale. Sebbene la produzione avvenga principalmente in paesi UE a basso rischio come Italia e Spagna, mancano audit sociali indipendenti pubblicamente disponibili (ad esempio SMETA o SA8000) e dati verificati sui salari dignitosi. Inoltre, nonostante il frequente richiamo al movimento B Corp nella comunicazione del brand, Neem London non è attualmente certificata B Corp. Neem è un leader ambientale, ma la sua conformità sociale richiede lo stesso livello di verifica rigorosa applicato ai dati sulle emissioni.

Certificazioni & Iniziative

GOTS
GOTS

Global Organic Textile Standard

GRS
GRS

Global Recycled Standard

ZQ Merino
ZQ Merino

Sustainable Merino Wool

Prodotti di Neem London

Neem London: l’"antidoto" alla fast fashion

Fondata dal veterano del settore Nick Reed, Neem London si posiziona non solo come un marchio di abbigliamento, ma come un vero e proprio contro-movimento alla cultura usa e getta della fast fashion. La missione dichiarata del brand è creare moda uomo che lasci “zero emissioni, zero danni e zero rifiuti”. A differenza di molti concorrenti che si affidano a una retorica aspirazionale e vaga, Neem fonda la propria identità sulla “Forensic Sustainability”, dando priorità ai dati di Life Cycle Assessment (LCA) rispetto alle parole di marketing. Sebbene il marchio sia ancora giovane, il suo focus strategico sulla misurazione degli impatti “fino alla fattoria” stabilisce uno standard molto elevato di trasparenza nel settore delle PMI.

Oltre il biologico: l’evoluzione verso materiali a basse emissioni

Neem London si è rapidamente affermata come leader nell’innovazione dei materiali, andando oltre la semplice base della “cotone biologico” e adottando una strategia sofisticata che include il 50% di materiali riciclati. Il brand utilizza cotone riciclato certificato GRS, cotone biologico certificato GOTS e lana Merino ZQ. Il passaggio da materiali vergini a materiali riciclati è il principale fattore di riduzione della loro impronta ambientale.

È importante chiarire lo status di governance del marchio. Sebbene Neem venga spesso citata nel contesto del movimento B Corp e collabori con filature certificate B Corp come Reda, il brand stesso non è attualmente presente nel B Lab Global Directory. Questo status “aspirazionale” non deve essere confuso con una certificazione verificata. Tuttavia, la collaborazione con Green Story per fornire dati LCA conformi alla norma ISO 14040 per ogni prodotto garantisce che le affermazioni del marchio siano supportate da calcoli concreti e non da mere intenzioni.

Trasparenza radicale: visibilità fino al Tier 4

Neem London eccelle nella visibilità della catena di fornitura, pubblicando una mappa dei fornitori che va ben oltre la fabbrica finale. Rifornendosi principalmente dall’area euro-mediterranea (Italia, Spagna, Turchia, Romania), Neem riduce drasticamente le emissioni legate alla logistica rispetto all’approvvigionamento dall’Estremo Oriente e mitiga molti dei rischi di sfruttamento del lavoro tipici delle filiere opache.

Il brand rende pubblici i partner in ogni fase della produzione:

  • Tier 1 (Confezione): Poletti (Italia/Romania)
  • Tier 2 (Tessiture): Albini, Canclini e Sondrio (Italia)
  • Tier 3 (Filatura): Belda Llorens e Nurel (Spagna)
  • Tier 4 (Materie prime): Recover™ per le fibre riciclate e ZQ Merino (Nuova Zelanda)

Impatto sul pianeta: la strategia carbonica basata sui dati

La strategia “Planet” di Neem è definita da misurazioni estremamente dettagliate. Una camicia riciclata Neem genera, secondo i calcoli, 2,91 kg di CO2e, una riduzione enorme di circa il 70-80% rispetto a una camicia standard in cotone vergine, che tipicamente produce tra i 10 e i 15 kg di CO2e. Questi dati permettono ai consumatori di comprendere l’impatto concreto delle proprie scelte di acquisto.

Il brand dichiara la “neutralità climatica” compensando le emissioni residue tramite progetti certificati VCS. Sebbene ciò sia valido, si tratta di un approccio diverso rispetto allo standard più rigoroso “Net Zero” (SBTi), che dà priorità alla riduzione assoluta delle emissioni. Tuttavia, la strategia di “inset” di Neem, come l’utilizzo di energia rinnovabile in filature come Nurel (100% rinnovabile) e Albini (70% rinnovabile), dimostra che le emissioni vengono ridotte alla fonte prima di ricorrere alle compensazioni.

Impatto sulla circolarità: chiudere il ciclo dei rifiuti tessili

Neem affronta la crisi dei rifiuti della moda con un concreto sistema di ritiro “Wear Well”. I clienti possono restituire capi usati di qualsiasi marca in cambio di un credito. Questi articoli vengono inseriti nell’ecosistema Recover™ o Ferre, dove vengono sminuzzati meccanicamente e rifilati in nuovo filato, chiudendo di fatto il ciclo.

Fondamentale è l’attenzione del brand alla monomaterialità (100% cotone o lana) o alle “miscele binarie” (50/50 cotone), per garantire che i capi siano tecnicamente riciclabili a fine vita. Questa scelta progettuale evita gli ibridi problematici, come le miscele poliestere-cotone, che oggi rappresentano uno dei maggiori ostacoli al riciclo tessile e fanno sì che gran parte dell’abbigliamento moderno finisca in discarica.

Impatto sulle persone: l’asimmetria della verifica

Questo è il pilastro più debole del brand. Sebbene l’approvvigionamento da Italia e Spagna implichi il rispetto di rigide leggi europee sul lavoro, mancano prove specifiche di conformità sociale nei livelli più profondi della filiera o nelle fasi produttive extra-UE, come in Turchia o Romania. L’affermazione secondo cui “i lavoratori ricevono un salario dignitoso” sembra basarsi più sulla fiducia e sui minimi legali che su sistemi salariali verificati.

Attualmente non sono disponibili al pubblico report di audit SMETA, BSCI o SA8000 scaricabili per le specifiche unità produttive di Neem. Il valutatore indipendente Good On You assegna a Neem un giudizio “It’s a Start” (3/5) per il criterio People, citando la mancanza di una panoramica aggregata dei fornitori e di prove concrete sui salari.

Impatto sugli animali: benessere garantito dalla certificazione

Gli standard di benessere animale di Neem sono solidi grazie alla partnership esclusiva con ZQ Merino. La certificazione ZQ garantisce l’assenza di mulesing e il rispetto delle “Cinque Libertà” del benessere animale. Inoltre, il brand vieta rigorosamente l’uso di pellicce, angora, pelli esotiche e piume, allineandosi agli standard etici del lusso contemporaneo.

Roadmap di miglioramento

Per passare da “sfidante promettente” a brand di “gold standard”, Neem deve intervenire su tre aree chiave:

  1. Trasparenza sugli audit sociali: pubblicare il codice di condotta e report di audit sintetici per le fabbriche di Tier 1, in particolare in Romania e Turchia, per verificare le dichiarazioni sui salari dignitosi.
  2. Certificazione di governance: completare il processo di certificazione B Corp per validare ufficialmente la narrazione di “business for good”.
  3. Precisione del linguaggio: passare da “Carbon Neutral” (sempre più sotto scrutinio normativo nell’UE) a termini come “Carbon Measured” o “Climate Financed”, per ridurre i futuri rischi legali di greenwashing.

Conclusione: leader nella scienza dei materiali con lacune sociali

Neem London è un autentico antidoto alla fast fashion e offre una elevata integrità ambientale che supera quella della maggior parte dei marchi di lusso. La competenza sui materiali riciclati e la trasparenza sui dati climatici sono esemplari. Tuttavia, esiste una asimmetria critica: i dati ambientali sono forensi e dettagliati, mentre la conformità sociale rimane in gran parte aneddotica. Per il consumatore eco-consapevole, Neem rappresenta una scelta sicura e di impatto, a condizione di accettare che la rivendicazione di “lavoro etico” si basi attualmente più sulle tutele legali europee che su verifiche indipendenti di terze parti.

Le nostre valutazioni

Pianeta
16/20
Materiali
25/25
Persone
10/20
Circolarità
20/25
Animali
06/10

Pianeta

Neem è un punto di riferimento nella trasparenza delle emissioni di carbonio e utilizza analisi del ciclo di vita conformi alle norme ISO per misurare le emissioni Scope 3 fino all’origine delle materie prime. Grazie all’impiego di energie rinnovabili nella filiera, come stabilimenti alimentati da energia solare, il brand raggiunge appena 2,91 kg di CO2e per camicia.

  • Carbon Scope 1 & 2:
  • Obiettivi SBTi: No
  • Progresso riduzione carbonio:
  • Energia rinnovabile:
  • Gestione acqua:

Materiali

Il marchio si distingue rifiutando l’uso di fibre sintetiche vergini per i tessuti principali. La miscela principale composta da 50 % di cotone riciclato e 50 % di cotone biologico spinge al limite le possibilità tecniche del riciclo meccanico. Viene inoltre utilizzata lana merino certificata ZQ. Un piccolo punto debole è l’impiego di nylon riciclato nelle linee comfort, che comporta un rischio di rilascio di microplastiche.

  • Maggioranza fibre sostenibili:
  • Input circolari:
  • Gestione sostanze chimiche:
  • Senza PFAS:
  • Imballaggio senza plastica:

Persone

La trasparenza è esemplare, con fornitori dichiarati dal Tier 1 al Tier 4, ma la verifica resta debole. Sebbene l’approvvigionamento da paesi UE implichi il rispetto dei salari minimi legali, non sono disponibili audit sociali pubblici come SMETA o SA8000 né prove verificate di salari dignitosi per i lavoratori in Romania o in Turchia. In questo ambito il marchio si basa più sulla fiducia che su dati verificabili.

  • Trasparenza catena approvvigionamento:
  • Azione salario dignitoso:
  • Meccanismo reclami: No
  • Certificazione governance: No

Circolarità

Neem gestisce un programma di ritiro Wear Well funzionale, che consente di restituire capi usati in cambio di credito in negozio. L’aspetto cruciale è la chiusura del ciclo: i capi vengono inviati a riciclatori di fibre come Recover™ per creare nuovo filato, anziché essere semplicemente downcycled. I prodotti sono progettati come monomateriali per facilitare questo processo.

  • Design per riciclo:
  • Durabilità / Garanzia: No
  • Servizio riparazione:
  • Rivendita / Ritiro:
  • Guida fine vita:

Animali

Il marchio adotta una rigorosa politica di benessere animale grazie alla partnership con ZQ Merino, che garantisce l’assenza di mulesing e la piena tracciabilità fino alle aziende agricole in Nuova Zelanda. Neem non utilizza pellicce, piume o pelli esotiche. Tuttavia, non è un brand vegan a causa dell’ampio utilizzo di lana.

  • No pellicce / pelli esotiche:
  • Materiali animali certificati:
  • Tracciabilità cuoio: No
  • Vegan / Cruelty Free: No

Domande frequenti

La maggior parte è in cotone 100 % (50 % riciclato, 50 % biologico). Alcuni modelli comfort contengono nylon riciclato o elastan per maggiore elasticità.

In gran parte sì. Neem London utilizza il 50 % di cotone riciclato, una produzione a basse emissioni (circa 2,91 kg di CO2e per camicia) e una filiera molto trasparente. Tuttavia, gli audit sociali pubblici sono limitati.

Neem offre una politica di reso standard e promuove il programma Wear Well: è possibile restituire capi usati di qualsiasi marca in cambio di un credito di 20–30 sterline, destinandoli al riciclo.

No. Neem utilizza lana merino certificata ZQ. Tuttavia, vieta pellicce, pelle e materiali esotici.

No. Pur collaborando con fornitori certificati B Corp come Reda, il marchio non è attualmente certificato da B Lab.

Raramente. Neem evita forti sconti per tutelare i margini dei fornitori e utilizza il preordine per ridurre la sovrapproduzione.

I capi sono realizzati in Italia e Romania. I tessuti sono tessuti in Italia e il filato viene filato in Spagna.

No. Neem si definisce slow fashion, con attenzione alla durata, a volumi contenuti e al riciclo dei capi a fine vita.

Maggiori informazioni su Neem London

Logo
Neem London Logo - Sustainable Fashion Brand on Loopli
Anno di fondazione 2021
Paese sede centrale Regno Unito
Fascia di prezzo Medio ($$$)
Spese di spedizione GBP 25.00
Politica di reso 30 giorni
Sito web https://neemlondon.com
Instagram @neem_londoner
Twitter @neemlondon
LinkedIn @neem-london
TikTok @neemlondon
Pinterest @neemlondoner
YouTube @neemlondon

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